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A LEDA
Questa notte ho sognato ch'ero morto
lasciando con la vita tutti e tutto;
e tu,"illusione mia" vestita a lutto,
soffrivi d'un dolor senza conforto...
guardavi la mia bara fredda,austera...
e avevi il viso pallido,di cera.
Finchè,tra l'erbe e i fior d'un camposanto,
in una bianca bara m'han sepolto,
e tu,su quella tomba,avevi il volto
rigato da due lacrime di pianto.
Tu,lì,recavi un fiore,singhiozzavi...
e su quel freddo marmo m'invocavi.
Oh,con quel viso pallido e contrito,
com'eri bella,sotto il velo nero!
Ed io,dentro la tomba in cimitero,
amai "la morte"che m'aveva ghermito.
Udii il tuo labbro dir.."ciò che non dice
e d'esser morto mi sentii felice.
Poi l'alba mi destò,improvvisamente,
ridestando un'inutile passione
e fuor del "sogno",e fuor d'ogni "illusione"
rividi te "lontana",indifferente...
...allor per quella "realtà"svanita...
maledissi il risveglio e...odiai la vita.
O’Brien Olmeda
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