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L'ELMETTO
DI... “JOHN”
Io veglio qui, seduto su due zolle
inaridite e brulle in mezzo al prato.
Dal ciel la luna splende su 'sto colle
e illumina le ossa d'un soldato.
Un soldato ventenne, allor, di cui
l'elmetto era caduto nella fossa
che si trovava aperta accanto a lui...
ed or qui non vi son che poche ossa.
“.. John, io conservo ancora quell'elmetto,
dal grigio, ultimo dì che ti ho veduto
con gli occhi fissi, con le mani al petto
e con il labbro insanguinato e muto.
Povero John, -pensai- perchè mi guardi,
se più non vedi ciò che ti circonda?
Io devo andar, per me s'è fatto tardi...
Dio, quanto sangue hai sulla chioma bionda!!“
Vent'anni fa. Or compongo, ad una ad una,
quest'ossa, con la man quasi ribelle.
“John, la tua tomba qui.. è un baglior di luna
frammisto a mille in ciel raggi di stelle.”
O’Brien Olmeda
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